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Volevo Una Birra

Avevo voglia di una birra. Più precisamente di birra al limone o radler quella con il grado alcolico pari al nurofen alla fragola che si dà ai bimbi quando hanno il mal di gola.
Sono le 20 di un pigro lunedì di agosto, c'è poca gente al supermercato. Sgattaiolo per le corsie semideserte della grande S e prendo agevolmente quello che serve a riempire frigo e dispensa.

Arrivo allo scaffale delle birre, mi aspetta lì in una confezione da tre l'oggetto del mio desiderio papillare. Ne prendo due confezioni, sono prudente, si sa mai che le ritirino dal mercato il giorno seguente. Preso tutto. Mi avvicino alla cassa. Solo una persona davanti a me. Non mi é mai successo. Mi sento l'uomo piu fortunato del mondo, il prescelto dal destino a gustarsi un attimo di meritata facilità.


La ragazza davanti a me è in gamba non perde tempo, non vacilla neanche alla domanda della cassiera :" ha moneta?". Prontamente estrae un piccolo portafoglio e veloce come un cacciatore di taglie del west spara fuori 12 centesimi.
Cassiera e cliente si salutano con aria soddisfatta. ‘Tu hai fatto il tuo io ho fatto il mio. ‘ ‘Tu sei stata veloce e gentile io avevo 12 centesimi e non ti ho chiesto di contarmi i punti fragola sulla tessera. ‘Tocca a me.

La prima cosa che voglio mettere sul tapis roulant sono le radler. Lo faccio, o meglio sto per farlo quando una delle bottiglie esce inaspettamente dalla confezione di carta e ... c a d e.
Si non cade, ma c a d e ... Piano ma inserolabimente. La bottiglia ribelle ci mette 2 secondi a raggiungere il pavimento. Nella mia testa ricordo invece che ci deve aver messo una ventina di minuti il tempo per fare tutti i calcoli ingegneristici per valutare la possibilità che rimbalzazze e ritornasse nel cartone invece che frantumarsi. I miei calcoli sono sbagliati. La bottiglia si disintegra e il liquido fuoriesce.

D’improvviso il supermercato é pieno zeppo di gente, neanche alla vigilia di natale ho visto tante mamme col passeggino. Di istinto guardo la faccia stanca della cassiera che mi guarda delusa. Pare mi dica " Io sto facendo il mio : Tu non stai facendo il tuo" Mi sento un bimbo all'ultima fila di banchi che fa un ruttino in classe e tutti si girano a guardarlo e ad additarlo. Eppure la birra non l'ho neanche bevuta, non dovrei avere aria nello stomaco.

Sorrido palesando il disagio. Voglio urlarlo andare al microfono e dire ‘Din don : ho rotto una bottiglia chiedo scusa a tutti. Prometto che non lo farò mai piu. Vi prego perdonatemi" 
Il senso di colpa é enorme e si affianca all’altro mucchietto di sensi di colpa che si é creato negli anni. Arrivano un inserviente un'altra commessa, i pompieri e la guardia forestale. Sistemano mentre io vado a prendere una altra confezione. Intanto faccio passare avanti 3 persone per pulirmi la coscienza. 

Tutti e 3 un pò meno brillanti della ragazza di prima se devo dirla tutta.
Ritocca a me. Sto per tirare fuori la tessera. I punti fragola non te li lascio signora cassiera. Tocco la tasca posteriore destra poi quella sinistra quella davanti quella sulla coscia trattandosi di short. Nulla. Non ho il portafoglio. Guardo la cassiera che mi guarda come una madre guarda un figlio deficiente.

Decisamente non hai fatto il tuo mi dicono i suoi occhi e so che ha ragione. I miei occhi si limitano a fissarla ma niente vince lei li abbasso. Ho perso veloce questo braccio di ferro oculare o per gli amici occhio di ferro.
Ripongo il tutto e mesto me ne esco.

Sono entrato per prendere una cosa desiderata l'ho rotta e sono uscito.
Attenzione e preparazione sono tutto. Se mi fossi accorto del portafoglio avrei evitato 3 quarti d'ora senza senso.
Se una azione nasce sbagliata probabilmente porterà fuori strada nel medio lungo periodo.
Capita con le radler capita nella vita.

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