“Pavia è una città morta.”
Lo sento dire spesso. Da quando sono ragazzino.
L’ho sentito dire anche di altre città.
Ma il più delle volte è falso.
Solo nell’ultima settimana, tra Pavia e provincia, si sono svolte oltre 60 iniziative culturali, associative, enogastronomiche e turistiche.
Mostre, concerti, laboratori per bambini, mercatini, spettacoli, presentazioni di libri, visite guidate… c’era movimento ovunque.
Il problema non è che non succede nulla.
Il problema è che quello che succede non si vede.
Non si sente.
Non arriva.
E genera la percezione del ‘Nulla’.
I canali attraverso i quali arriva il messaggio sono spesso pochi e sconosciuti.
Devi andarti a prendere l’informazione, non vieni investito dall’informazione.
Chi organizza un evento investe tempo e risorse nella produzione del contenuto: crea la grafica, scrive il testo, pubblica il post.
Ma spesso manca una strategia di distribuzione del messaggio:
Dove deve arrivare? Con quali canali?
A chi?
In che formato?
Con quale tono e frequenza?
Comunicare oggi non è solo produrre contenuti.
È progettare un ecosistema che li faccia viaggiare.
Un evento senza pubblico non è un evento che non funziona.
È un evento che non è stato comunicato nel modo giusto.
Vale per le città, vale per le aziende.