Quando la comunicazione smette di essere considerata una formalità e comincia ad assumere il peso di una vera struttura operativa, cambia tutto.
Cambia il modo in cui le persone si parlano, cambia il flusso delle informazioni e come conseguenza cambia l’efficienza del lavoro.
Soprattutto cambia l’identità stessa dell’impresa, perché non si può pensare un’identità forte se il linguaggio interno è debole, frammentato o casuale.
Al Boutique Hotel Luce a Fortunago – uno tra i borghi più belli d’Italia -siamo partiti proprio da lì: dalla consapevolezza che la comunicazione non è un extra, non è un accessorio.
È uno strumento di lavoro.
Potente quanto un gestionale, fondamentale quanto una cucina ben organizzata, invisibile ma determinante.
C’è differenza tra ciò che è semplice scambio da ciò che è vera trasmissione.
C’è differenza tra efficienza – fare le cose con il minor dispendio di risorse possibile allineandosi a degli standard di performance definiti– ed efficacia, cioè farle bene, nel modo giusto, con il linguaggio giusto.
Perché si può correre anche molto, ma nella direzione sbagliata.
Lo step successivo è a intuire il ruolo dell’intelligenza artificiale non come soluzione esterna, ma come estensione intelligente di un pensiero ben progettato.
A nulla serve la tecnologia se prima non si mette ordine nelle relazioni, nei ruoli, nei significati.
È da qui che nasce il percorso di architettura della comunicazione efficace: un impianto che si costruisce come si costruirebbe una serra, con canali chiari, temperature giuste, e spazi in cui ciò che conta può crescere davvero.
A settembre in collaborazione con Ascom Confcommercio Pavia si entra nel dettaglio.
Ma il lavoro più importante e’ già cominciato.
www.inkspiraton.it