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You Do You

... and I do ME.

E' un modo di dire in lingua inglese che suona più o meno così:

"Tu fai il tuo" che "Io faccio il mio",

E' da tenere ben presente quando ci sono interferenze e ingerenze in quello che state facendo.

La prima domanda da farsi quando vi viene mosso un appunto su ciò che state facendo è:

"Chi è e che ruolo ha chi mi sta facendo l'appunto?"

E' il tuo boss o la segretaria che ti deve fare il bonifico a fine mese?

"Che competenze ha chi mi sta facendo l'appunto?"

Che risultati ha ottenuto nella sua storia? E' una maga dei social o ha un profilo social che non si capisce se è una massaggiatrice una manager o una guida turistica?

"Che interessi ha chi mi sta facendo l'appunto?"

Lo sta facendo per apportare valore o per mettere suo fratello al tuo posto?

A seconda delle risposte preoccupatevi o non preoccupatevi di ciò che vi viene detto.

Ascoltate tutti ma ponderate l'importanza da dare a ciò che ascoltate.

Comunicare in un team è vitale e ciò che non va deve essere messo sotto la giusta attenzione.

Non va fatto tramite messaggi sullo stato di whatsapp a mo' di sfogo universale che si spera arrivi alla persona interessata (a parte che è da sfigatelli farlo dopo i 13 anni) deve essere fatto con metodo, come tutto ciò che è un'azione in azienda.

Comunicare in azienda deve essere procedurale, metodico.

La comunicazione in azienda è il fluidificante delle giuste azioni e della buona motivazione.

Ci sono differenze tra il comunicare e confrontarsi per capirsi e per evolvere e trovare soluzioni e supportare e dire cose per volere far sentire inadatti o inadeguati al proprio ruolo.

In poche parole: "Non puoi dire quel cazz che vuoi, e soprattutto non puoi usare il tono che vuoi pensando che non abbia conseguenze".

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